Il Monastero del Silenzio
Il Monastero del Silenzio
In un luogo isolato e austero,
fu edificata una costruzione
che dai religiosi venne occupata
e fu chiamata monastero.
C’era un solo frate superiore
e la regola da rispettare
era una severa, rigida e amara
come l’amarissimo assenzio.
Perciò venne chiamato:
Monastero del Silenzio.
Fra’ Giovanni ci andò per restare,
ed il superiore lo accolse
molto volentieri,
ma prima di farlo entrare
gli ricordò la regola da osservare:
“Fratello! Nessuno qui può parlare
a meno che non sia io stesso
a concedergli il permesso”.
Giovanni non rispose ma annuì,
muovendo la testa verso il basso
come se dicesse: sì!
Passò un anno intero
ed il superiore lo convocò:
“Ora puoi parlare.
Hai qualcosa da dire?”.
“Il letto è duro!”, rispose il novizio.
La sera stessa gli venne dato
un giaciglio più comodo.
Passò un altro anno in silenzio
al termine del quale,
venne nuovamente convocato
dal padre superiore:
“Ora che sei qui
ed hai la regola rispettato,
puoi aprire bocca e darle fiato.
Chiedi pure se hai da chiedere,
vedrò d’accontentarti”.
“Il cibo è freddo!”.
Così da quella cena,
ebbe sempre il pasto caldo.
Passò ancora un altro anno
e dopo il lungo terzo silenzio,
alla domanda del superiore
rispose Giovanni, senza timore:
“Vorrei tornare a casa”.
La risposta dell’interlocutore
fu esemplare:
“Son d’accordo con te.
Forse è meglio che tu vada.
Prendi il tuo bagaglio e parti.
Dopotutto, da quando sei arrivato
non hai fatto altro che lamentarti!!”.
Firenze, 31/10/2020 ore 7.03
Immagine: Maurizio De Cicco
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