Lo spostamento del campanile

di Maurizio De Cicco

Lo spostamento del campanile

4 Aprile 2022 Filastrocche 0

Lo spostamento del campanile

 

Lodovico e Federico

due amici commercianti

uscirono dall’Osteria del fico,

che si trovava allora

in Chiasso degli Agolanti.

Malfermi sulle gambe

un po’ flaccide e tremolanti,

discutevano sulla partita persa

a carte, contro due viandanti,

di quanto avevano perduto,

e del vino rosso bevuto.

Tornando verso casa

per prendere il barroccio

e andare in San Lorenzo

ai tempi del mercato,

passarono davanti

al campanile di Giotto.

Guardando la distanza

che c’era con il Duomo,

uno dei due disse:

“Qui ci passa poco più d’un uomo

e se dovessimo passare

coi nostri barrocci?”.

Rispose l’altro:

“E si raccatteranno i cocci!”.

I due amici, stanchi

assonnati e alticci,

pensarono allora

che ci sarebbe stata

una sola cosa da fare:

il campanile si doveva spostare.

Si tolsero le giubbe

che vennero lasciate

dalla parte opposta

e poi puntando piedi e braccia

usando la loro forza

si misero a “pintare”

il campanil di Giotto.

“Pinta! Pinta! Pinta ancora un po’”.

E spingi che ti rispingi,

ormai sfiniti, stremati,

si erano accasciati

sotto il monumento.

Passò in quel momento

un cenciaiolo col suo carro

che andava a lavorare

e non si era accorto

dei due amici in terra.

Vedendo quelle giubbe

non fece discorsi

le prese e le gettò nel carro:

“Che fortuna! Con questi chiar di luna,

oggi potrò incassare qualcosa in più”.

Lodovico e Federico

con gran fatica ed altro sforzo

s’alzarono da terra

per andare a raccattare

le loro giacche

dall’altra parte del campanile,

ma non le trovarono.

Sgomenti e sbigottiti

si guardarono,

poi uno disse all’altro:

“Sai che botto avrà la gente,

quando si accorgerà

che l’abbiamo spostato troppo!”.

 

Firenze, 31/10/2020 ore 7.52

Immagine Maurizio De Cicco 2018

 

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