Undici settembre duemilauno
Undici settembre 2001
Trovandomi a casa nel primo pomeriggio di martedì 11 settembre duemilauno, accesi istintivamente la televisione. Dopo pochi minuti improvvisamente vennero interrotti i programmi. Andarono in onda i telegiornali straordinari. In quel momento apprendendo le notizie e vedendo le prime immagini dagli Stati Uniti, mi venne il sospetto che non si trattasse di un incidente aereo qualsiasi. Come è possibile che un aereo sbagli rotta e colpisca un grattacielo a New York? Dopo 15 minuti circa, vedendo il secondo aereo colpire l’altra Torre gemella, il sospetto divenne tremenda certezza. Il resto ha dato il via a spiegazioni più o meno convincenti, più o meno di parte. Ognuno si è fatto una propria idea, ma sapremo mai la verità? E anche quando ci venisse detta, ci crederemmo? La prenderemmo per buona? Ufficialmente ci furono 2996 morti. Senza contare le vite spezzate dei loro famigliari, vittime dell’efferato disegno terroristico.
Oggi, 11 settembre duemilaventuno a distanza di venti anni da quel giorno che non può essere dimenticato, ho scritto queste righe:
Undici settembre duemilauno
In gran segreto si era organizzato,
all’improvviso aveva colpito,
stranamente nessuno
se ne era accorto
e il caos si scatenò
procurando distruzione,
morte, dolore, incredulità.
L’undici settembre duemilauno
cambiò le sorti del mondo
e dell’umanità.
Ancora oggi attonita
essa si domanda: perché?
come è possibile che sia successo?
L’uomo ha viaggiato, scoperto,
è andato sulla Luna, su Marte,
sta osservando Giove, Saturno,
lo spazio circostante
in cui è immerso con la Terra
che sta lentamente distruggendo.
Si alambicca il cervello
muovendosi a destra e manca
cercando tutto intorno
senza guardare dentro sé stesso
nel microcosmo interiore
simbolo e riproduzione
del Macrocosmo,
senza cercare di comprendere
il linguaggio dell’Assoluto,
del Creatore.
In questo mare in tempesta,
fortemente agitato
da venti contrari sibilanti,
correnti marine nascoste
gigantesche onde,
mostri e abissi profondi,
è impresa ardua rimanere a galla,
tranquillamente navigare
sotto una provvidenziale brezza,
con la mano che guida e accarezza
gli audaci naviganti.
Eppure da che mondo è mondo
tutto gira in tondo
e la ruota nel suo cammino
come macina di un frantoio
o di un mulino,
ha toccato il fondo,
ha toccato l’apice,
ma inesorabilmente
adesso sta scendendo
senza dare scampo alcuno
a chi sta andando contro
quel naturale movimento.
Il colpo di coda del serpente
darà ancora un po’ fastidio,
ma non gli servirà a niente.
Quell’undici settembre
ha cambiato le sorti del mondo
e dell’umanità.
Chissà se questa, adesso lo capirà…
Firenze, 11/9/2021 ore 5.24
Immagine dal web
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