Il ponte del diavolo
Nel 1990 l’amico Franco Ciarleglio, crea “Lo Struscio fiorentino”.
Nel 2020 per i suoi primi 30 anni, ho scritto una serie di filastrocche “strusciaiole” ispirandomi ad alcuni dei suoi racconti. Curiosità, origine di nomi, modi di dire e località sia di Firenze, che della Toscana. Mio malgrado ho dovuto abbandonare l’idea di pubblicare la raccolta dedicata a Franco. L’editoria ha le sue esigenze e non sempre collimano con quelle dell’autore. Inoltre erano state prenotate solo due copie. Diverse composizioni le farò conoscere attraverso questo mio sito, augurandomi che siano di gradimento dei lettori grandi e piccini. Le tradizioni con tutto ciò che ne consegue, sono il patrimonio culturale della nostra Italia. Certe notizie andrebbero fatte conoscere anche ai bambini. Il fine è quello di farli appassionare allo studio, alla ricerca e alla conoscenza delle tradizioni e della cultura. La mia sarà una voce che grida nel deserto? Magari lo fosse. Sempre meglio che scontrarsi contro un muro di gomma.
Il ponte del diavolo
Nel borgo vicino a Mozzano,
in quel della Garfagnana
nella montagna toscana,
nel milletrecento
avvenne una cosa strana:
andava costruito un ponte
che passasse il fiume
prima che l’inverno
portasse le piene.
Durante i lavori
si presentarono
molte difficoltà.
Il capomastro e la sua squadra,
non sapevano come fare
per arrivare fino in fondo
ed il ponte terminare,
quando una sera tardi
si presentò in cantiere
uno strano figuro,
con abiti, mantello e cappello,
rigorosamente di colore nero.
“Posso aiutarti se vuoi,
ed il ponte sarà finito
in una notte!”,
disse quell’individuo
poco rassicurante e ambiguo.
“Grazie”, rispose attonito
il capomastro,
“ma io sono povero e non ho
soldi per pagare. Come faccio
il mio debito a saldare?”.
Rispose l’altro:
“Prenderò l’anima del primo
che lo attraverserà”.
Il buon uomo capì
che era il diavolo,
ma fu costretto suo malgrado
ad accettare.
Il ponte fu finito nella notte,
ed i paesani rimasero
sorpresi e contenti,
ma il capomastro con una scusa
non lo fece attraversare a nessuno.
Andò quindi dal vescovo
raccontando tutta la storia
con assoluta perizia di memoria
e il vescovo gli dette la soluzione
che non ebbe uguale:
“Il primo a transitare
sarà un maiale!”.
Passarono all’azione
dopo quel conciliabolo.
Irritato ed offeso
per esser stato raggirato
sparì nel fiume il diavolo
e non sarebbe più tornato.
Qualcuno ancora oggi
con buona lena
ha ribattezzato la costruzione
“Ponte della Maddalena”.
Firenze, 25/10/2020 ore 10.50
Immagine Wikipedia
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3 risposte
Ciao Maurizio, questa la conoscevo…
ma così raccontata è impeccabile!!!
Grazie x averla scritta e pubblicata😘💯🍀 ne aspetto di nuove 🤗
Grazie Claudia!! Ne arriveranno sicuramente delle altre.
Alle prossime…
Grazie a te🍀🌹💯