Che ricordi mia dolce fanciulla
Che ricordi mia dolce fanciulla
La memoria riporta alla mente
i ricordi vissuti d’un tempo
quando i biondi fluenti capelli
eran mossi dall’aria del giorno
che sembravano spighe di grano
ondulate dal vento d’agosto.
E con gl’occhi di verde vestiti
ti guardavo specchiandomi in essi,
nell’azzurro coi mori riflessi
ch’eran segno di fu gioventù.
Era bello quel naso francese
piccolino rivolto all’insù,
col radioso splendente sorriso
che si accese un dì la mattina
sotto il soffio leggero di brezza
quando volli provar la carezza
con la mano toccandoti il viso
ed il cuor palpitante d’amore.
Un gabbiano garriva nel cielo
mentre il sole sorgente sull’acqua,
espandeva colori brillanti.
L’onda lunga così rifrangeva
la sua corsa fin sulla battigia
col rumore tendente al silenzio.
Mi perdevo negli occhi tuoi dolci
sussurrando parole d’amore
che sgorgavano dritte dal cuore
con lo sguardo fissato nel tuo.
E fu lì che scoccò la scintilla
o la freccia dell’arco Cupido
che colpì quei bersagli nel centro.
Il ricordo più bello fu il bacio
sotto i raggi del sole sorgente
quasi fosse il segnale dal cielo
dell’amore sincero nascente.
Che ricordi mia dolce fanciulla
del mattino vissuto sul mare
passeggiando tenuti per mano,
abbracciandoci stretti stringendo
quei due corpi focosi e vibranti
d’un amore senz’ali spiegate
che non prese mai il volo sperato.
Firenze, 25/12/2021 ore 22.57
Immagine: Maurizio De Cicco
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