Fra sé stesso e l’infinito
Fra sé stesso e l’infinito
Indescrivibile e imparagonabile
un miliardo di anni luce
con l’impressionante numero
che è quasi incalcolabile.
Il calcolatore umano
non è in grado di moltiplicare
ma soltanto “semplificare”
elevando a potenza
per cercare di capire
quale sia la differenza
fra sé stesso e l’infinito.
Con la mente razionale
non c’è modo che lui possa
tale numero pensare.
Può però rendersi conto,
in quei mondi di Galassie,
d’esser piccolo granello
d’una spiaggia sconfinata
o un pulviscolo terreno
galleggiante dentro l’aria
del suo mondo circostante.
Se solo riconoscesse,
ammettesse e cercasse,
con il cuore fiammeggiante in mano,
Chi ha pensato, poi voluto
e infine detto:
“Sia la Luce e Luce fu”,
che è il Creatore di ogni cosa,
di ogni Luce e ogni Vita,
allor sì, risuonerebbe
col Principio di Sapienza,
che unisce Fede e Scienza
per aver la Conoscenza
di chi è, da dove viene e dove va.
È impossibile per noi
realizzare tutto in Tutto,
con le nostre sole forze
perché noi siamo creature
e non certo il Creatore:
come un’orchestra e un coro
che vogliono esibirsi
senza avere un direttore.
Dentro l’ordine celeste
siamo stati concepiti
dalla Mente con il Cuore
e per questo siamo dunque
un pensiero oggettivato
per Amore dell’Autore.
Firenze, 10/2/2022 ore 7.58
Immagine: AstronomyThe James Webb Space Telescope (JWST)
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