Giuseppe Mazzini

di Maurizio De Cicco

Giuseppe Mazzini

30 Aprile 2022 Articoli 2

Giuseppe Mazzini 

 

Fra i personaggi famosi che hanno contribuito a fare la storia della nostra Italia, spicca il genovese Giuseppe Mazzini. Secondo me, per comprendere la grandezza di un individuo occorre leggere le sue opere scritte cercando di sintonizzarsi con il pensiero dell’autore. Soprattutto per quelli del passato è necessario tenere conto del periodo storico in cui sono vissuti, le loro condizioni di vita, i mezzi avuti a disposizione e cosa sono riusciti a fare in pratica con ciò che avevano. Se invece pensiamo con la mentalità di oggi tuffandoci nel passato potremmo erroneamente dedurre che medici importanti, quando guarivano dalle malattie salvando dalla morte 6 persone su 10, fossero degli incapaci. Andando a leggere le cronache del tempo, scopriremmo che un dottore non ne salvava più di due o tre. Ed era già considerato un bravo medico. Oggi sarebbe impensabile una media così bassa. Le opere scritte sono una testimonianza importante in quanto l’autore comunica con il lettore.  Molto spesso in una fase successiva di approfondita analisi e rilettura, parla con il lettore stesso. I due “entrano in sintonia” come stazioni radio rice-trasmittenti. Riuscendo a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda è più facile che chi legge possa comprendere meglio il messaggio di chi scrive. Anche se il pensiero dell’autore è suo e non di un altro. Con questo voglio dire che prima di etichettare qualcuno con luoghi comuni, sarebbe meglio procurarsi testi scritti del personaggio che ci interessa e cercare di comprendere quello che era, è e sarà il suo pensiero, scritto “nero su bianco”. E quando un soggetto scrive, in quel momento delibera. Poi si possono confrontare i risultati delle nostre ricerche con quelli di altri studiosi. Anche se non è così facile come sembra reperire testi originali e che magari siano stati tradotti in modo corretto oppure, come può accadere, alterati da chissà chi. Però è anche vero che ai testi scritti di solito corrispondono opere tangibili. La storia è sovraffollata di questi personaggi. Uno ad esempio è San Bernardo di Chiaravalle con la nascita delle Abbazie Cistercensi e non solo. Infatti a distanza di più di novecento anni, ancora possiamo ammirare con i nostri occhi ciò che sulle sue direttive è stato costruito e che si è rapidamente sviluppato anche dopo la sua dipartita terrena. E in quei tempi non potevano disporre dei mezzi di cui possiamo usufruire oggi. Leggendo i suoi scritti a distanza di dieci secoli, è palese che l’umanità non ha ancora recepito il suo messaggio. Forse più avanti potrei scrivere poche righe su colui che è stato definito “La Luce della Cristianità”, ma essendo oggi (mentre scrivo), il 22 giugno 2021, ricorrenza della nascita di Giuseppe Mazzini (1805), gli intitolo questo scritto riportando l’estratto di un suo pensiero. 

TORNA PRESTO Giuseppe MAZZINI, uomo politico italiano (1805-1872):

«Voi credete che l’anima possa passare d’un balzo dall’umana esistenza alla somma beatitudine o andar d’un balzo sommersa nell’assoluta irrevocabile perdizione: noi crediamo il periodo umano troppo lontano dal sommo ideale, troppo guasto d’imperfezione, perché la virtù della quale siamo capaci quaggiù possa d’un tratto meritare di raggiungere il vertice della scala che guida a Dio. Noi crediamo in una serie indefinita di reincarnazioni dell’anima, di vita in vita, di mondo in mondo, ciascuna delle quali rappresenta un miglioramento nell’interiore».   

 

Brano tratto da: Edoardo Bratina “Vite e dottrine dei filosofi, La Reincarnazione, documentata dalla religione, filosofia e scienza”.             Editore ETI, Trieste 1972, p.70.

 

Per l’articolo in oggetto, ringrazio l’amico

Stefano Andrei

 

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2 risposte

  1. Claudia ha detto:

    D’accordo con il testo, peccato davvero che tante riflessioni al giorno d’ oggi non vengano più fatte.
    Grazie Maurizio, i tuoi argomenti sono sempre molto interessanti !

    • Maurizio De Cicco ha detto:

      Grazie Claudia. Purtroppo è come dici. Certe riflessioni al giorno d’oggi, non vengono più fatte. E da Giuseppe Mazzini a noi, non sono passati solo che pochi anni, non secoli…

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