Goffredo Mameli e “Il Canto degli italiani”
Il canto degli italiani
di Goffredo Mameli
In un precedente articolo del 12/10, ho riportato alcuni dati storici sulla stesura e la composizione musicale dell’Inno nazionale italiano. In questa occasione, renderò testimonianza al componimento poetico del Patriota genovese, scritto come vedremo, con la metrica del senario. Il termine stesso, indica una sillabazione con sei sillabe. Con questo modo, gli accenti cadono sulla seconda e quinta sillaba. Scorrendo il testo noteremo che ci sono versi con cinque, sei, sette e anche otto sillabe. Con le regole della Metrica, risultano essere però tutte di sei. Vediamo il perché:
Fra/tél/li/d’I/tà/lia
L’I/tà/lia/s’è/dé/sta,
Dell’/él/mo/di/Scì/pio
S’è/cìn/ta/la/té/sta.
Dov’/è/la/Vit/tò/ria?
Le/pòr/ga/la/chiò/ma,
Ché/schià/va/di/Rò/ma
Id/dì/o/la/creò.
Nell’ultimo verso le sillabe sono cinque, ma terminando con una parola tronca ossia con l’accento sull’ultima (creò), si contano cinque sillabe. Invece non è così. Ai fini del numero sillabico sono sei perché pronunciando la parola creò conferiamo spontaneamente alla sillaba creò, accentata parecchio, un suono che sembra doppio, tanto è prolungato.
Strin/giàm/ci/a/co/òr/te
Siam/pròn/ti/al/la/mòr/te
L’I/tà/lia/chia/mò.
In questi tre versi ne contiamo due di sette e uno di cinque. Eppure sono tutti e tre di sei sillabe. Un’altra regola definisce l’elisione come il procedimento attravero il quale si fondono in una sola sillaba la vocale finale di un vocabolo e quella iniziale del successivo, come se fosse una sola.
Stringiamcia/co/òr/te, nel primo verso
Siam/pròn/tial/la/mòr/te nel secondo
L’I/tà/lia/chia/mò termina con parola tronca
Noi/sià/mo/da/sè/co/li
Cal/pè/sti/de/rì/si,
Per/ché/non/siam/pò/po/lo,
Per/ché/siam/di/vì/si.
Rac/còl/ga/ci/un’/ù/ni/ca
Ban/dié/ra/u/na/spé/me:
Di/fòn/der/ci/in/sié/me
Già/l’ò/ra/suo/nò.
Qui entra in gioco una ulteriore regola oltre a quelle viste in precedenza. In più all’elisione e alla parola tronca, quando il verso termina con una parola sdrucciola, cioè che ha l’accento sulla terzultima (pòpolo, ùnica), si ritiene come una sillaba in meno. La logica di questa regola é eloquente per sé stessa: le parole pòpolo e ùnica hanno nella finale lo e ca un suono debole, quasi inesistente. Quindi, come detto, si conta una sillaba in meno.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
U/nià/mo/ci/a/mià/mo/ci,
l’U/niò/ne/e/l’a/mò/re
Ri/vè/la/no/ai/Pò/po/li
Le/vìe/del/Si/gnò/re;
Giu/rià/mo/far/lì/be/ro
Il/suò/lo/na/tì/o:
U/nì/ti/per/Dì/o
Chi/vìn/cer/ci/può?
U/nià/mo/ci/a/mià/mo/ci, ha non solo una elisione tra uniamoci e amiamoci, ma anche una parola sdrucciola a seguito dell’elisione stessa, in quanto l’accento cade sulla terzultima sillaba.
Quindi 7 – 1 = 6.
Così Mameli ha ottenuto il senario.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Dall’/Àl/pi/a/Si/cì/lia
Do/vùn/que/è/Le/gnà/no,
O/gn’uòm/di/Fer/rùc/cio
Ha/il/cò/re/ha/la/mà/no,
I/bìm/bi/d’I/tà/lia
Si/chià/man/Ba/lìl/la,
Il/suòn/d’o/gni/squìl/la
I/Vé/spri/suo/nò.
Altra “sfaccettatura” della regola dell’elisione è che va considerata se una parola comincia per vocale e la seguente comincia per vocale o per h.
Ha/il/cò/re/ha/la/mà/no
qui troviamo una doppia elisione
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Son/giùn/chi/che/pié/ga/no
Le/spà/de/ven/dù/te:
Già/l’À/qui/la/d’Àus/tria
Le/pén/ne/ha/per/dù/te.
Il/sàn/gue/d’I/tà/lia,
Il/sàn/gue/Po/làc/co,
Be/vé/col/co/sàc/co,
Ma/il/còr/le/bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Qui termino questa breve analisi del nostro Inno nazionale. Onde evitare di ripetere gli stessi concetti, lascio ai lettori la “decifrazione” dei versi, che sono tutti in senario nonostante si trovino composti con cinque, sei, sette e otto sillabe. Grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo a questa modesta, ma doverosa disamina.
Goffredo Mameli Poeta e Patriota italiano, era nato a Genova il 5/9/1827 e perse la vita a Roma il 6/7/1849 in seguito ad una ferita infetta che si procurò durante la difesa della Repubblica romana.
Scrisse “Il canto degli italiani” nel 1847 quando aveva 20 anni.
Indicazioni sulla Metrica riprese da:
“Poesia e Metrica o Arte del Poetare per il lavoro Ascetico”
di Tommaso Palamidessi.
Immagine in evidenza:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Canto_degli_Italiani#/media/File:Copertina_libretto_mameli.JPG
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6 risposte
Grande Maurizio Sempre super❤️🔥😊
Grazie, cara Eleonora. Super è stato Goffredo Mameli che a 20 anni ha scritto questo Inno e che un anno dopo perdeva la vita per il senso della Patria e della Libertà. Nel frattempo la società ha avuto un netto cambiamento…😘
Onore alla memoria di questi grandi personaggi che hanno dato la vita per renderci liberi. Grazie Maurizio!😚
Onore e Gloria a chi ha sacrificato la propria vita per difendere Princìpi e Diritti che ci sono toccati, grazie soprattutto, al loro sacrificio.❤🔥🇮🇹
onore al patriottismo! super Maurizio
Grazie Maura, ma Super è stato Goffredo Mameli con la sua poesia Patriottica e con il suo sacrificio per la Patria. Io ho solo riportato in Metrica il suo scritto. Comunque grazie per il tuo commento e il complimento al sottos6😘❤🔥🇮🇹