Il maestro e l’allievo
Il maestro e l’allievo
Verso la fine del mille e duecento,
un pittore assai famoso
camminava nel Mugello
per andar verso Bologna.
Arrivato a un certo punto
transitar dovea sull’Ensa,
il torrente di quel posto
che passare si poteva
camminando sopra un ponte.
Accosciato lì per terra
sotto un albero sedeva
un ragazzo giovincello.
Su una pietra disegnava
con un po’ di carboncino
una bianca pecorella.
Il pittore incuriosito
vide l’estro dell’artista
e rimase affascinato.
“Tu chi sei o giovanotto
che disegni così bene?”.
Gli rispose il pastorello:
“Sono il figlio di Bondone
m’hanno messo nome Giotto”.
Disse allora il viandante:
“Bencivieni son di Pepi
sto viaggiando da Firenze
e mi reco a Bologna.
Di mestiere fo’ il pittore.
Se a bottega ti fai accompagnare
io ti prendo a lavorare
e ti metto a disegnare
con i miei più bravi artisti”.
“Come faccio mio signore
a trovare la bottega?
Poi verrò col padre mio
e perciò saremo in due”.
“Stai tranquillo caro Giotto.
Quando entri in città
chiedi pure dove sta
il pittore Cimabue”.
Firenze, 25/10/2020 ore 18.57
Immagine dal web
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2 risposte
Bellissima poesia e famosa immagine che aiutano a far ritornare con il pensiero a vive memorie del passato.
Ciao Paolo e grazie mille per il tuo commento che credo sia il primo in assoluto del sito https://www.poeticando.eu .
La scatola dei pastelli Giotto aveva questa immagine ed erano prodotti dalla F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis e Affini di Firenze. Verrebbe da dire…bei tempi!