In quel d’Arezzo
In quel d’Arezzo
Talora mi capita di osservare una fotografia e grazie all’immagine riprodotta dal colpo d’occhio del fotografo, ho l’ispirazione per scrivere dei versi. In questo caso procedo con il mio “poetare”, o libero o in metrica. Oggi, è stata una amica di Arezzo ad inviarmi una fotografia di Aldo Luttini, fotografo di grande esperienza, che mi auguro gradisca insieme ai lettori, questa composizione in versi.
In quel d’Arezzo
Specchiandosi nel sole di giorno,
al presentarsi dell’ora serotina
in cui la sera si appresta
a rabbuiarsi diventando notte
e poi mattina,
la luna in amorevole vezzo,
fa capolino tra
il Palazzo dei Priori e il Duomo,
in quel d’Arezzo,
là dove il fiammingo Francavilla
del Granduca Ferdinando primo,
fece del prelato cardinale
una statua, con tanto di spada,
che ancora osserva e aggrada
impettito e fiero,
fissando con lo sguardo
quel Palazzo dei Priori
come fosse il suo maniero.
Protetto dal Duomo alle spalle,
egli non volge mai la vista alle Stelle,
ma vigilia costantemente
senza distrarsi un momento,
nemmeno quando
Selene avvolta da Elio,
gioca a nascondino
facendo il suo capolino
tra i merletti della Torre
e la guglia del Duomo.
Forse lo scultore uomo
volle lanciare un messaggio
ai successori del Granduca;
“Che nessuno osi toccare
il Palazzo dei Priori,
altrimenti se la dovrà vedere
con la mia affilata Spada
e per chiunque a farlo si osi,
saranno grandi dolori!
Questa mia Lama sia sotto l’egida
dalla Chiesa a cui volgo le spalle,
non per mancanza di rispetto,
ma solo per essere protetto,
dandomi così forza e fermezza
di Cavalieri e Santi,
veglianti, custodi e difensori
di questa aurea Città,
scrigno di molti tesori.
Sicurezza e Verità”.
La poetica licenza
ha fatto immaginare
le parole d’amore
di Ferdinando primo
per l’Urbe
della Giostra del Saracino.
O misero che t’aggiri
con intenti loschi e scuri
sotto la Luna rossa, credici:
non si tratta solo di una minaccia,
ma di parola data da un componente
la Famiglia De’ Medici.
Eretta già da quattrocento anni,
l’effige riportata, incontrastata regna
e un invisibile confine
a proteggere il Palazzo,
con la sua Spada segna.
Firenze, 21/2/2023 ore 13.22
Immagine: Aldo Luttini
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4 risposte
Bellissimaaaa 💝
Grazieeeee!!! E poi la fotografia è stata ispiratrice…
Bravo Maurizio!!!
Grazie Carolina!!!