La mosca sul tavolo
La mosca sul tavolo
A proposito di Giotto,
ricordate il ragazzotto
che quand’era fanciulletto
sopra il fiume accanto al letto
sotto un albero su pietra
una pecora tracciava
col carbone disegnava?
Lì lo vide Cimabue
che lo prese a lavorare
a Firenze in sua bottega.
Diventato giovanotto
era lui che la gestiva
quando Bencivien di Pepi
da negozio s’assentava.
Capitò che un bel giorno
il maestro andò via
e lasciò al suo allievo
l’incombenza di passare
col pennello sopra un tavolo
e un disegno riportare.
Giotto allora si sbrigò
e finito quel lavoro,
fatto bene e assai veloce,
volle fare al pittore
uno scherzo ben pensato.
“Spero sol che non cognosca
che sul tavolo ho dipinto
una nera falsa mosca”.
Ritornato il giorno dopo
Cimabue vide il tavolo dipinto
rimanendo estasiato
e notò sopra il pianale
quell’insetto fastidioso.
Prese un cencio casuale
e provò a dargli sopra,
ma la mosca ferma stava.
“Non l’ho presa! Ci riprovo!”,
ritirando il cencio addosso.
Ma la mosca disegnata
non poteva mai volare.
Con un gesto un po’ stizzoso
prese dunque quello straccio
per tentar la terza volta.
Fu allora che l’allievo
disse in modo ridanciano:
“Mi perdoni mio signore,
quando il tavolo ho finito
mi son fatto prender mano
e la mosca sopra il legno…
in realtà è un mio disegno!”.
La guardò attentamente
il pittore Cimabue
e si mise a rider forte
che con l’allegria di Giotto,
quella beffa ben pensata
rallegrò la lor giornata.
Firenze, 26/10/2020 ore 7.57
Immagine: prof. Vincenzo Giordano fb
amici amicizia filastrocche firenze maurizio de cicco struscio
4 risposte
Troppo simpatica!! Grazie Maurizio
Fiorentini burloni fin da tempi non sospetti…
Si ricordo quando il babbo raccontando di Firenze, fra i vari aneddoti della burlonata ben riuscita.
Ci sono ancora vari aneddoti della Firenze d’un tempo che descriverò in alcune mie filastrocche. Fiorentini e toscani in generale, irriverenti, burloni, beceri, ma troppo simpatici.