Lo Spavento di Piero

di Maurizio De Cicco

Lo Spavento di Piero

28 Febbraio 2022 Filastrocche 2

 

Lo Spavento di Piero

 

 

Alla fine dell’ottocento,

anche ai primi del novecento,

sul barroccio andava fiero

un fastellaio di nome Piero.

A trainare il suo carro

c’era il mulo un po’ pauroso

ma altrettanto generoso

che chiamarono Spavento.

Piero andava per i boschi

a raccoglier le fascine

poi girava per i parchi

fino dentro alle Cascine.

Lui partiva a mezzanotte

per passar tutta la notte

a cercare i legni secchi

o che poi facea seccare,

rivendendoli ai fornai.

Li accendevano i panai

per scaldare quelle pietre

chiuse dentro il proprio forno

preparando pani e pizze

e focacce di contorno.

Era tanto abituato

a tirare quel carretto

che Spavento ritornava

ogni giorno verso casa,

mentre Piero riposava

sul pancale posteriore

come fosse dentro al letto

ricoperto sotto un panno

che facesse da coperta.

Capitò più d’una volta

che il mulo ritornando

come sempre verso casa,

incrociò dei ragazzini.

Vedendo solo il quadrupede

con nessuno in cassetta

a guidar quel carro pieno

lì per lì ebber paura,

furon presi dal marasma

e credettero,

che a guidare il carro,

ci fosse un fantasma.

Si sparse la voce in paese

e i paesani incuriositi

andarono a vedere quel barroccio

trainato ogni giorno da Spavento.

Qualcuno di quei monellacci

prese delle pietre

cominciando a tirarle

sul pianale colpendo gli stracci.

Il buon Piero che stava dormendo

di scattò s’alzò urlando e sbraitando

con tutti e col mondo.

Mentre stava ancora inveendo

tutti i paesani fecero cadere

le pietre dalle mani

ed impauriti, terrorizzati,

tornarono nelle case

da dove erano venuti.

Da quel dì nessuno più

al passare del barroccio

trainato da Spavento,

si azzardò a turbare il sonno

del povero fastellaio

altrimenti sapeva per certo

che avrebbe di sicuro

passato un grosso guaio.

 

 

Firenze, 29/10/2020 ore 6.49

 

 

Immagine http://www.nontantotempofa.com/

 

2 risposte

  1. M. Martini , contradaiolo dell'Oca ha detto:

    Questa – come del resto altre filastrocche – hanno il privilegio di farmi regredire alla mia infanzia, quando – non sapendo ancora leggere – mi facevo raccontare le Filastrocche ( Novelle) da una anziana donna vicina di casa . Solitamente quelle che mi piacevano gliele facevo ripetere. Credo che se mi avesse raccontato questa non mi sarebbe bastata una sola ripetizione !! Grazie Maurizio

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