Lo Spavento di Piero
Lo Spavento di Piero
Alla fine dell’ottocento,
anche ai primi del novecento,
sul barroccio andava fiero
un fastellaio di nome Piero.
A trainare il suo carro
c’era il mulo un po’ pauroso
ma altrettanto generoso
che chiamarono Spavento.
Piero andava per i boschi
a raccoglier le fascine
poi girava per i parchi
fino dentro alle Cascine.
Lui partiva a mezzanotte
per passar tutta la notte
a cercare i legni secchi
o che poi facea seccare,
rivendendoli ai fornai.
Li accendevano i panai
per scaldare quelle pietre
chiuse dentro il proprio forno
preparando pani e pizze
e focacce di contorno.
Era tanto abituato
a tirare quel carretto
che Spavento ritornava
ogni giorno verso casa,
mentre Piero riposava
sul pancale posteriore
come fosse dentro al letto
ricoperto sotto un panno
che facesse da coperta.
Capitò più d’una volta
che il mulo ritornando
come sempre verso casa,
incrociò dei ragazzini.
Vedendo solo il quadrupede
con nessuno in cassetta
a guidar quel carro pieno
lì per lì ebber paura,
furon presi dal marasma
e credettero,
che a guidare il carro,
ci fosse un fantasma.
Si sparse la voce in paese
e i paesani incuriositi
andarono a vedere quel barroccio
trainato ogni giorno da Spavento.
Qualcuno di quei monellacci
prese delle pietre
cominciando a tirarle
sul pianale colpendo gli stracci.
Il buon Piero che stava dormendo
di scattò s’alzò urlando e sbraitando
con tutti e col mondo.
Mentre stava ancora inveendo
tutti i paesani fecero cadere
le pietre dalle mani
ed impauriti, terrorizzati,
tornarono nelle case
da dove erano venuti.
Da quel dì nessuno più
al passare del barroccio
trainato da Spavento,
si azzardò a turbare il sonno
del povero fastellaio
altrimenti sapeva per certo
che avrebbe di sicuro
passato un grosso guaio.
Firenze, 29/10/2020 ore 6.49
Immagine http://www.nontantotempofa.com/
amici amicizia filastrocche firenze maurizio de cicco poeticando struscio
2 risposte
Questa – come del resto altre filastrocche – hanno il privilegio di farmi regredire alla mia infanzia, quando – non sapendo ancora leggere – mi facevo raccontare le Filastrocche ( Novelle) da una anziana donna vicina di casa . Solitamente quelle che mi piacevano gliele facevo ripetere. Credo che se mi avesse raccontato questa non mi sarebbe bastata una sola ripetizione !! Grazie Maurizio
Grazie a te Mauro per questa commovente testimonianza. Mi immagino di vederti bambino mentre con la merenda in mano chiedi alla vicina di rileggerti la “novella”…