Lo spostamento del campanile
Lo spostamento del campanile
Lodovico e Federico
due amici commercianti
uscirono dall’Osteria del fico,
che si trovava allora
in Chiasso degli Agolanti.
Malfermi sulle gambe
un po’ flaccide e tremolanti,
discutevano sulla partita persa
a carte, contro due viandanti,
di quanto avevano perduto,
e del vino rosso bevuto.
Tornando verso casa
per prendere il barroccio
e andare in San Lorenzo
ai tempi del mercato,
passarono davanti
al campanile di Giotto.
Guardando la distanza
che c’era con il Duomo,
uno dei due disse:
“Qui ci passa poco più d’un uomo
e se dovessimo passare
coi nostri barrocci?”.
Rispose l’altro:
“E si raccatteranno i cocci!”.
I due amici, stanchi
assonnati e alticci,
pensarono allora
che ci sarebbe stata
una sola cosa da fare:
il campanile si doveva spostare.
Si tolsero le giubbe
che vennero lasciate
dalla parte opposta
e poi puntando piedi e braccia
usando la loro forza
si misero a “pintare”
il campanil di Giotto.
“Pinta! Pinta! Pinta ancora un po’”.
E spingi che ti rispingi,
ormai sfiniti, stremati,
si erano accasciati
sotto il monumento.
Passò in quel momento
un cenciaiolo col suo carro
che andava a lavorare
e non si era accorto
dei due amici in terra.
Vedendo quelle giubbe
non fece discorsi
le prese e le gettò nel carro:
“Che fortuna! Con questi chiar di luna,
oggi potrò incassare qualcosa in più”.
Lodovico e Federico
con gran fatica ed altro sforzo
s’alzarono da terra
per andare a raccattare
le loro giacche
dall’altra parte del campanile,
ma non le trovarono.
Sgomenti e sbigottiti
si guardarono,
poi uno disse all’altro:
“Sai che botto avrà la gente,
quando si accorgerà
che l’abbiamo spostato troppo!”.
Firenze, 31/10/2020 ore 7.52
Immagine Maurizio De Cicco 2018
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