Il Monte Amiata
Il Monte Amiata
In un’ora e venti minuti circa, si parte da Follonica e direzione Grosseto-Siena, passando attraverso il Cassero Senese del XII sec. presso Paganico, ci si trova a Castel del Piano sul Monte Amiata. Il vulcano ormai spento da circa 700.000 anni, offre un paesaggio accattivante fra i due capoluoghi toscani. Da una parte la Maremma, con i suoi boschi di castagno e dall’altra la Val d’Orcia, altro “paradiso terrestre” con i suoi boschi di faggio. A Castel del Piano, tutti gli anni l’8 Settembre si corre il Palio delle Contrade (Borgo, Poggio, Storte e Monumento), in una piazza che è la riproduzione in piccolo della più famosa Piazza del Campo di Siena. Il paese dentro le vecchie mura ci fa ritornare con la mente al Medio Evo. Possiamo visitare la vicina Arcidosso patria della castagna D.O.C.G. in cui si erge anche il castello Aldobrandesco e Montelaterone frazione di Arcidosso sorta poco dopo l’anno mille e rimasta così com’era. Infatti arrivati all’ex ufficio Postale, si parcheggia l’auto e si gira a piedi. Oltrepassando Arcidosso abbiamo Santa Fiora altro suggestivo quanto incantevole e storico paese. Il primo documento che attesta la presenza di Santa Fiora, risale all’anno 890. Passando al di là della montagna, sul versante Sud troviamo Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio. Il Codex Amiatinus, copia integrale manoscritta della Bibbia risalente al VII sec., proviene proprio dalla cittadina Badenga. Il nome Piancastagnaio invece, la dice lunga sull’origine del nome stesso. Il “paese vecchio” con la rocca Aldobrandesca è rimasto come in origine, prerogativa di tutti i vecchi borghi che si ergono sui cocuzzoli della Toscana. Se invece, da Castel del Piano proseguiamo il cammino verso Ovest direzione Seggiano, famosa per il suo Pecorino, l’olio e certi vini, troveremo un bivio presso la località Poggio Rosa: girando a sinistra si passa la stazione di Monte Amiata per poi trovarsi a Castelnuovo dell’Abate, dove si erge la “sorella” di San Galgano, l’Abbazia di Sant’Antimo. In un suggestivo quanto surreale paesaggio e proseguendo oltre, la strada ci condurrà a Montalcino. Se al sunnominato bivio invece, proseguiamo verso destra, la via panoramica ci guiderà nelle suggestive Rocca d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Bagno Vignoni (terme), San Quirico d’Orcia, Pienza. Girando intorno alla montagna dalla Pescina, sempre verso la Cassia, passeremo da Vivo d’Orcia, Campiglia d’Orcia e Bagni San Filippo (terme).
Da Castel del Piano la distanza massima è quella di 39 km e circa 50 minuti che occorrono per arrivare a Pienza, geograficamente il posto più lontano. Per Montelaterone, Arcidosso e Santa Fiora si impiegano dai 5 ai 15 minuti al massimo, idem per Seggiano e Pescina, mentre per recarsi verso Sud, servono circa 40 minuti di viaggio per Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore.
Per visitare questi luoghi occorre munirsi di macchina fotografica e bisogna fare attenzione alle indigestioni, sia culturali che culinarie. Qui siamo nella patria del Montecucco, del Brunello e Rosso di Montalcino e non solo. Dimenticavo i tortelli maremmani e molto altro ancora…
Immagine: Gabriele Forti
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