Musica, Colore e Poesia
Musica, Colore e Poesia.
Un trinomio indispensabile per “dare vita” a una videopoesia. La Musica è una delle 7 Arti Liberali quelle che cioè rendono l’uomo e la donna liberi. Le altre sono: Grammatica, Retorica, Logica, Aritmetica, Geometria e Astronomia. La Musica è una panacea non indifferente perché ha molte sfaccettature, quante sono le predisposizioni e gli animi degli esseri umani pronti a recepirle. Essa può avere un effetto calmante perché può ristabilire la calma, oppure mettere allegria, intristire o eccitare gli animi, toccando in questo caso le corde del fuoco e dell’ardore. Può anche innalzare l’animo umano verso vette sublimi, così come avere anche effetti devastanti che la storia purtroppo ci ricorda molto bene. Durante la seconda guerra mondiale tanto per fare un esempio, alcuni brani di Chopin venivano fatti eseguire da un pianista mentre gli aguzzini torturavano atrocemente i prigionieri. L’esempio che più rimane impresso è quello utilizzato dal regista americano Francis Ford Coppola nell’indimenticabile film del 1979, sulla guerra nel Vietnam: “Apocalypse Now”. L’Agente Arancio, in inglese Agent Orange, era il nome in codice dato dall’esercito statunitense a un defoliante che fu ampiamente irrorato su tutto il Vietnam del Sud, tra il 1961 e il 1971, durante la citata guerra. Con la combustione questo agente chimico generava la diossina e se fosse stato impuro all’origine, l’Agente Arancio la conteneva pure! Ognuno tragga le proprie deduzioni. E questa è storia, non un film. Invece non so se la scelta della colonna musicale nella famosa scena degli elicotteri sia stata casuale o scaturita da racconti di reduci di quel conflitto, fatto sta che ha reso l’idea e molto bene di questo grave atto contro l’umanità. La testimonianza delle torture con i notturni o altri pezzi di Chopin purtroppo è verace. L’influenza della Musica è diversa da quella del colore che può indirizzare o deviare l’ignaro spettatore davanti ad una opera d’arte. Ognuno convibra con quello che più sente suo ed il colore opera sul soggetto che l’osserva, lo respira, lo medita. Non ha un effetto così immediato come l’armonia e la melodia musicale o una voce bene impostata, piacevole all’udito oppure una cacofonia e una voce gracchiante, sgraziata e non intonata. Quindi il colore lavora nel tempo influendo sul soggetto che a furia di osservare e meditare, arriva fino alla contemplazione del colore stesso e del mondo che risuona e convibra con ciò che c’è dietro alla scienza e al linguaggio dei colori. Converrete con me che c’è una notevole differenza tra una tonalità pastello, opaca, spenta o una dalle tinte rosso-bruno-nerastre, da un’ altra accesa, viva, brillante, rosso fuoco, verde smeraldo, blu oltremare oppure giallo oro rutilante. Ogni Arte Liberale non è disgiunta da un’altra delle 7 tradizionali, ma le prime 3, Grammatica, Retorica e Logica, sono relative alla Parola che in unione con la Musica, danno un senso compiuto al binomio Musica e Poesia. Noi siamo abituati a cantare una canzone famosa, popolare o alla moda perché ci piace il motivo musicale in quanto orecchiabile. Se poi il testo è in lingua straniera che non conosciamo, ci adattiamo con la ripetizione di un termine a caso, anche inventato per la nostra momentanea esecuzione. Però se andiamo a leggere i testi, soprattutto quelle dei nostri cantautori italiani, scopriamo che molti di essi sono Poeti oltre che Musicisti. Ci sono stati e ci saranno ancora compositori che hanno scritto testi cantati poi da altri. Bruno Lauzi, che era anche cantante e Maurizio Fabrizio fra le loro composizioni, hanno scritto il testo di “Almeno tu nell’universo” che poi per 20 anni Lauzi chiuse in un cassetto per darlo al momento giusto a Mia Martini, la quale è stata l’interprete perfetta. Fabrizio De Andrè, Pierangelo Bertoli, Franco Battiato, Renato Zero, Battisti con il poeta Mogol e chi più ne ha ne metta perché l’elenco è ampio e vasto e non contestatemi il fatto che non li ho segnalati tutti perché non si può pubblicare un elenco dei cantautori poeti, molti dei quali sono stati incompresi e costretti a smettere o ad emigrare all’estero, dove hanno fatto fortuna con le loro esibizioni artistiche. Prima di cantare una canzone, secondo me andrebbe letto il testo e si scoprirebbe che ci sono quelli che non hanno alcun senso, ma piacciono e si vendono, alcuni soprattutto moderni stranieri non li canteremmo per nessun motivo, mentre altri sono delle vere e proprie poesie.
Ho chiesto a qualche amico chi compositore, chi musicista, chi arrangiatore musicale, se sia preferibile musicare un testo o scrivere un testo per una musica. La risposta è stata pressochè unanime: la prima. Non essendo nessuno dei tre, ho provato a scrivere delle parole su musiche già eseguite ed ho realizzato alcune videopoesie, con regolare autorizzazione degli autori ovvio, che saranno pubblicate in altro contesto; ho ascoltato e seguito canzoni di cantautori famosi, delle quali forse un giorno pubblicherò le mie liriche ispirate da quelle melodie, e poi quella scritta il 25/5/2021 alle ore 18.53 in Firenze. Lo spunto me l’ha dato la meravigliosa Musica composta dal M. Nicola Piovani colonna sonora del film “La vita è bella”, vincitrice del Premio Oscar e la voce di Carlotta Proietti che l’ha cantata in inglese, lingua che io non conosco. Questo binomio Musica e Voce umana è stato lo stimolo per scrivere il testo che pubblicherò prossimamente, ma in forma “poetica” (passatemi il termine), con parole mie ed ovviamente non tradotte. Se non ci si lascia ispirare dai migliori e non ci si mette in discussione ed alla prova… no?
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