Questione di…Campanile!!!

di Maurizio De Cicco

Questione di…Campanile!!!

22 Luglio 2024 Articoli Filastrocche 6

Questione di…Campanile!!!

 

Si usa dire che “tutto il mondo è paese” e questo è vero. Soprattutto in Italia e in modo specifico in Toscana.  Ci sono molti aneddoti che provengono da sane rivalità paesane. Essendo il campanile della chiesa, simbolo unico per tutta la popolazione, pare che nasca da qui la cosiddetta “questione di campanile”.

Ad esempio, in Veneto, usciti dalla Messa domenicale, quando faceva caldo, il venditore di vino sfuso, si posizionava all’ombra del campanile. Alcuni fedeli usciti dalla celebrazione, andavano all’ombra del campanile per gustare un gottino di vino, aperitivo del pranzo domenicale. Nel tempo per abbreviare la frase e forse adoperare una sorta di linguaggio in codice, cominciarono a dire: “Andiamo a bere un’ombra”. Ancora oggi in Veneto, un’ombra de vin, corrisponde a un bicchiere di vino. Un altro aneddoto, racconta che era un oste di Piazza San Marco a spostare i tavolini nella zona d’ombra del campanile. Comunque sia, l’ombra o l’ombretta de vin, è sempre un bicchiere o un gottino di succo di legno ritorto, per dirla come i vecchi burloni del Monte Amiata di un tempo.

Questo preambolo è per introdurre una questione di campanile che in quel di Pontremoli (Ms), coinvolge fino dal 1529 i pontremolesi. Per spiegare soprattutto ai più piccoli il perché di certe tradizioni popolari o anche in alcuni casi, certi modi di dire, racconto la storia con l’ausilio di drago Dario e Simona Fanti, pontremolese d.o.c.g., che anima il simpaticissimissimo peluche, amato dai grandi e dai piccini. La seguente filastrocca è la prima delle 21 citate nel nuovo testo: “Drago Dario strusciaiolo”. Le spiegazioni le troverete nell’omonimo libro, disponibile cliccando sul seguente link, con filastrocche, disegni da colorare, pagine per disegnare e colorare in libertà, pagine per scrivere storie o imparare a disegnare a mano libera:

https://www.amazon.it/Drago-Dario-strusciaiolo-Maurizio-Cicco/dp/B0D5Y628P8/ref=sr 

E buon divertimento con “Drago Dario strusciaiolo”

 

 

 

Drago Dario e i fuochi di Pontremoli

 

A Pontremoli in Toscana,

c’è la tradizione arcana

di bruciare dei falò.

Questo è il paese

di Ambarabàciccìcoccò,

la civetta sul comò.

Tata Simo di passaggio

ci portò anche drago Dario

che curioso domandò:

“Tata Cimo, perché tutte

queste cataste da bruciare?

Ma qui fa moooooolto freddo?

E ci vogliono questi fuochi giganteschi?

Oppure fanno una grigliatissimissima

e magari anche la polenta

come fa nonna Carla

e finalmente si mangia?”.

“Dario, no! Nessuna grigliata!

Nemmeno la polenta!

Ora cercherò di spiegarti

il perché dei falò”.

“Ecco! Questa qua ora

si mette a parlare

e niente mangiare.

La Tata Cimo mi vuole

sempre infinocchiare.

Uffi! Uffi! Uffi!”.

“Ascolta anche te

Ambarabàciccìcoccò

la civetta sul comò.

Vedete questi due fiumi?

Si chiamano Magra e Verde”.

“Questi qua non danno da mangiare

neanche ai fiumi. Altrimenti

perché si chiama Magra?”.

“Dariooooo!!! Si chiama Magra

perché sfocia nel mare

a Bocca di Magra”.

“Allora ha la bocca

piccolissimissima

altrimenti mangerebbe di più

e non sarebbe Magra”.

“Va bene Dario, lasciamo perdere.

Un falò è per San Nicolò,

l’altro per San Geminiano

Patrono del paese.

Da secoli per questioni di campanile

si accendono questi fuochi,

sempre nel mese di gennaio

per scongiurare il guaio

dei nemici più difficili

come il freddo, la pioggia

la neve, le piene dei fiumi

e anche per la rivalità

fra le contrade

divise dai corsi d’acqua,

ma molto spesso dalle diverse strade.

Da pochi anni è stato

ripristinato, prima di questi due,

anche il fuoco di Sant’Ilario

al Castello di Piagnoro, così i fuochi,

per una antica tradizione

diventano ben tre!!!

Queste tre luci che splendono

illuminando e riscaldando

il paese col “Campanun”,

fanno del freddo gennaio

il mese più  “caldo”.

Non è forse vero Arnaldo?”.

“Ma questa qua, la Tata Cimo

conosce proprio tutti.

E questo Arnaldo chi è?”.

“È un amico dei nonni Fanti,

proprietario di una trattoria

dove serve pranzi

ottimi e abbondanti”.

“Yuppiiiiiiiii!!!! Si mangia”.

E Tata Simo li portò

a mangiare mentre i fuochisti,

le pire da ardere,

erano intenti a preparare.

 

Firenze, 31/1/2023 ore 12.00

 

Immagine: La Vale dog Photography

https://www.lavaledogph.com/

in copertina: Tata Simo e drago Dario

https://www.youtube.com/channel/UCsO-i3bFH-dmrpnpFvX6LVQ

 

6 risposte

  1. Simonafanti ha detto:

    Bellissimissima Maurizio!!! 👏👏👏

  2. Maurizio De Cicco ha detto:

    Grazie per avermi mandato la fotografia da cui è nata la filastrocca!!! 😍

  3. Valentina Battaglia ha detto:

    Bravissimo Maurizio👏👏

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