Sonetto caudato per Firenze

Sonetto caudato per Firenze
Alla città che mi ha adottato nel 1986, dedico questo “sonetto”, in occasione del Capodanno fiorentino.
Il Capodanno fiorentino è una delle festività ufficiali del Comune di Firenze e si celebra il 25 marzo di ogni anno.
Tale festività ricorda che, per la città di Firenze, l’anno civile fino al 1750, cominciava il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa cattolica aveva stabilito la data dell’Annunciazione. Tale ricorrenza, era stata collocata al 25 marzo in corrispondenza del nono mese antecedente la nascita di Gesù a indicare la sua Incarnazione.*
Sonetto caudato per Firenze
Una delle composizioni letterarie più complesse, se non la più complessa, è il sonetto. Si ottiene scrivendo due quartine più due terzine in endecasillabo. Volendo si può aggiungere la coda, da cui il termine caudato, inserendo alla fine un unico settenario. Sempre con parole non mie, spiego i termini Endecasillabo e Settenario.
“L’Endecasillabo ha undici sillabe e tre modi di accentazione. La collocazione degli accenti ritmici per essere varia, arricchisce di possibilità melodiche, perciò molti capolavori italiani sono scritti in endecasillabi.
Le tre principali disposizioni ritmiche sono le seguenti:
a) un accento cade sulla sesta e uno sulla decima
Es: La gloria di Colùi che tutto mòve
Dante
b) un accento ritmico sulla quarta, uno sull’ottava e uno sulla decima
Es: Dentro dal ciél della divìna pàce
Dante
c) un accento ritmico sulla quarta, uno sulla settima e uno sulla decima. Questa però è una disposizione piuttosto rara.
Es: Cervero, fiéra crudéle e divérsa
Dante
Il Settenario ha sette sillabe e due accenti ritmici: uno fisso sulla sesta e uno mobile sopra uno delle prime quattro corrispondenti a due unità ritmiche. Dopo l’endecasillabo è il verso più frequente e ad esso affine, soprattutto per la varietà delle sfumature intime e melodiche.
Es: Tra le rossàstre nùbi 4° e 6°
Stormi d’uccélli néri 4° e 6°
Com’ésuli pensiéri 2° e 6°
Nel véspero migràr 2° e 6°
Giosuè Carducci: San Martino”
Tratto da: Tommaso Palamidessi
“Poesia e Metrica o Arte del poetare per il lavoro ascetico”, pp. 15 e 16
Di seguito il risultato dei miei sforzi per comporre, almeno nella forma, questo sonetto:
Sonetto caudato per Firenze
Fiorenza vive la testimonianza,
dei fasti del passato, rimembranza.
Non può scordarsi di quel che ha vissuto:
del Giglio seminato poi cresciuto,
d’Artisti che nel mondo conosciuti,
talora diffamati e malveduti.
L’Illustre Letterato di cultura
Dante, la Luce di Letteratura,
Leonardo, Michelangelo, Bernini,
Ghiberti, Ghirlandaio, Brunelleschi,
che vissero Fiorenza da bambini,
coi loro scritti, dipinti ed affreschi,
hanno dato lustro con vanto e gloria
nello specchio dei secoli di storia ,
del cuor di Ponte Vecchio.
Firenze, 9/9/2021 ore 16.37
Immagini: Gabriele Forti
https://www.gabrieleforti.it/
* Cfr. voce Wikipedia “Capodanno fiorentino”
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2 risposte
bello Maurizio, complimenti
Grazie Maura!!! Il sonetto non è un componimento semplice. Siena, vanta ancora oggi una tradizione con questo tipo di poesia. ❤