Tramvia

di Maurizio De Cicco

Tramvia

19 Settembre 2022 Poesie 0

 

Tramvia

 

Il 4/1/2020 a.c. (avanti covid), ero andato in centro città per la mia solita passeggiata nel cuore di Firenze. Rientrando a casa in una affollata e silenziosa tramvia…

 

Tramvia

 

Lungo i binari

della strada ferrata,

un serpente sinuoso

si snoda, per le vie della città.

Nel suo ventre viaggia

tanta, molta, troppa gente.

Ognuno assorto nei

propri pensieri,

nessun dialogo.

Un irreale silenzio

che viene interrotto

dalla sottile, ma decisa

voce di un bambino,

che con la sua bianca tonalità,

a pieni polmoni esclama:

“Testa di legno! Testa di legno!!

Testa di legno!!!”, con una

crescente intensità.

Gli fa esco la risposta

con voce di donna adulta:

“Testa di legno a chi!!??”,

“A te!!!”, risponde il bambino.

Le voci provenivano alle

mie spalle e quasi infastidito,

con il pensiero sbagliato,

mi volto lentamente

per vedere chi ha osato

rispondere così alla madre,

e non essersi beccato

né un ceffone,

ma nemmeno un rimprovero.

Sempre nel silenzio

inconcludente

nel ventre di quel serpente.

La scena che vedo

non avrei mai pensato,

neanche immaginato,

neppure mai sognato.

La madre muoveva i fili

ai quali era attaccato

il burattino di legno

più famoso della storia:

Pinocchio.

Il bambino gli dava

voce e vita,

con i suoi dialoghi

e con la fantasia.

Bravo bambino,

che invece di

giocare col telefonino,

hai aperto il recinto

della mente,

e hai cavalcato

coi cavalli sciolti,

la sconfinata prateria

dell’irrefrenabile fantasia.

Brava la mamma,

che si è prestata

al gioco del piccolo

suo capolavoro.

Poi è arrivata

la fermata della tramvia,

la corsa è finita,

ma quella mamma,

col bambino e il burattino,

sono stati una piccola

grande, lezione di vita.

 

Firenze, 5/1/2020 ore 9.33

 

 

 

Immagine: https://ilreporter.it/

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *