Tramvia
Tramvia
Il 4/1/2020 a.c. (avanti covid), ero andato in centro città per la mia solita passeggiata nel cuore di Firenze. Rientrando a casa in una affollata e silenziosa tramvia…
Tramvia
Lungo i binari
della strada ferrata,
un serpente sinuoso
si snoda, per le vie della città.
Nel suo ventre viaggia
tanta, molta, troppa gente.
Ognuno assorto nei
propri pensieri,
nessun dialogo.
Un irreale silenzio
che viene interrotto
dalla sottile, ma decisa
voce di un bambino,
che con la sua bianca tonalità,
a pieni polmoni esclama:
“Testa di legno! Testa di legno!!
Testa di legno!!!”, con una
crescente intensità.
Gli fa esco la risposta
con voce di donna adulta:
“Testa di legno a chi!!??”,
“A te!!!”, risponde il bambino.
Le voci provenivano alle
mie spalle e quasi infastidito,
con il pensiero sbagliato,
mi volto lentamente
per vedere chi ha osato
rispondere così alla madre,
e non essersi beccato
né un ceffone,
ma nemmeno un rimprovero.
Sempre nel silenzio
inconcludente
nel ventre di quel serpente.
La scena che vedo
non avrei mai pensato,
neanche immaginato,
neppure mai sognato.
La madre muoveva i fili
ai quali era attaccato
il burattino di legno
più famoso della storia:
Pinocchio.
Il bambino gli dava
voce e vita,
con i suoi dialoghi
e con la fantasia.
Bravo bambino,
che invece di
giocare col telefonino,
hai aperto il recinto
della mente,
e hai cavalcato
coi cavalli sciolti,
la sconfinata prateria
dell’irrefrenabile fantasia.
Brava la mamma,
che si è prestata
al gioco del piccolo
suo capolavoro.
Poi è arrivata
la fermata della tramvia,
la corsa è finita,
ma quella mamma,
col bambino e il burattino,
sono stati una piccola
grande, lezione di vita.
Firenze, 5/1/2020 ore 9.33
Immagine: https://ilreporter.it/
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